Imbarcarsi nell’avventura di costruire una stazione radio privata non è cosa semplice: occorre trovare le attrezzature adatte (e come fu per i giovani degli anni “70) cominciai a cercare ogni utile notizia nelle riviste specializzate ed a consultare conoscenti che avevano avuto esperienza nel settore. Al tempo internet non era diffusa come oggi, per cui le informazioni venivano acquisite in modo tradizionale.
Ricordo di aver acquistato un micro-trasmettitore, un’antenna, un mixer ect. ed una volta assemblato il tutto grazie anche alla collaborazione dell’amico “CB” Lupo solitario cominciai l’avventura. Tuttavia, dopo un’iniziale ed entusiasmante partenza mi resi conto che il segnale veniva irradiato ad una distanza di pochi chilometri e lo stesso era disturbato. Il suono veniva fagocitato da emittenti molto più forti per cui ci fu un’affannosa corsa alla ricerca di una frequenza libera che trovai dopo qualche tempo.
Ricordo ancora le prime trasmissioni e l’emozione provata nell’ascoltare la mia voce “in aria” nonostante non fossi proprio un neofita avendo, al tempo, maturato un’esperienza ultradecennale nel campo radiantistico. Pur sapendo che non mi avrebbe ascoltato quasi nessuno, iniziai a condurre dei programmi impegnati informandomi attraverso la consultazione di riveste d’attualità del tempo.
Non passò un anno ed acquistai un tx degno di questo nome…della potenza di 20W. Qualche tempo dopo l’antenna, l’amplificatore e poi ancora un altro apparato migliore, poi mi fermai per non incidere troppo sul bilancio familiare.
Tentai pure di rilevare un’emittente locale già affermata e di coinvolgere nel progetto altri ragazzi: fu chiesto l’adesione dei membri dell’Associazione Bakhita ma di questo parlerò più avanti.
Prima ancora del palinsesto mi occupai di studiare la normativa di settore; ricordo di essermi recato presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazione e di aver parlato con il dirigente d’aria il cui nome avevo conosciuto tramite le riviste specializzate. La risposta, purtroppo, era sempre la stessa: per poter trasmettere occorreva essere concessionari e per essere concessionari non bastava avere la volontà di trasmettere ma acquistare un’emittente il cui prezzo era ed è rimasto proibitivo.
La scellerata legge 203 del 6.8.1990 conosciuta come legge “Mammì” non solo aveva determinato la prematura morte di tante piccole emittenti locali ma, di fatto, aveva precluso la possibilità ad un nuovo soggetto di aprire una nuova stazione.
Mi trovai davanti ad un bivio: spegnere tutto o fare il pirata… decisi per quest’ultima soluzione nella convinzione che la libertà di parola, comunque sia espressa, non può essere negata a nessuno.
Continuai e, per ovvi motivi, non condivisi con altri questa esperienza anche perché i soci dell’Associazione ritennero opportuno essere attendisti ed orientare la stessa verso altre attività a cui, comunque, partecipai senza riserve.
Mi trovai di nuovo da solo e da solo decisi di proseguire: a quel punto la Radio era diventata veramente privata nel senso che ero io a decidere il da farsi: programmi, contenuti, spese di gestione, ect.
Intanto la programmazione, anche per contenere i costi, era limitata ad alcune ore della giornata e si sviluppava con un alto contenuto musicale intervallato da programmi serali d’attualità ed informazione ambientale. Non mancarono i contatti con gli ascoltatori che mi stimolavano a continuare. E così tra uno stop dovuto a stanchezza motivazionale o a rotture varie degli apparati andai avanti per diversi anni fino ad approdare, nel 2007, a Radio Itaca Web.
L’idea della Radio Web mi fu data dalla stampa ed anche dalla possibilità di costituirne una senza violare alcuna legge. Il cambiamento fu impresso, intanto, con la scelta del nome.. chiusa l’esperienza della FM il nuovo soggetto doveva essere “nuovo” anche nel nome ed il nome cadde su “Bakhita” dal nome della Santa sudanese a cui, era stata dedicata l’Associazione che avrebbe dovuto “legalizzare” Radio Itaca; questo, infatti, era il nome della mia prima Radio.
Radio Bakhita era dunque la naturale prosecuzione del percorso iniziato con Radio Itaca.
Ma la realizzazione di una radio web non è alla portata di tutti, soprattutto per chi, come me, non è cresciuto a pane e pc. Per realizzarla mi affidai ad Antonio P. (che ringrazio ancora oggi) un ingegnere informatico. All’inizio si chiamava ancora Radio Itaca ed era allocata su un server gratuito offerto da un’azienda nazionale. Anche qui prove e controprove per verificarne il funzionamento. La pagina era abbastanza semplice: il logo era rappresentato dalla foto di una vecchia radio valvolare, c’era un contatore per contare il numero dei visitatori, un collegamento ad un giornale quotidiano nazionale ed un player cliccando sul quale partiva la musica. Trattandosi di una pagina gratuita l’estensione era complicata per cui connettersi a Radio Itaca non era proprio facile. Non trascorse molto tempo che decisi di trasferire la Radio sul dominio dell’Associazione Bakhita (di cui continuai ad essere il presidente) ed a quel punto la scelta del nome cadde su “Bakhita” anche in onore di S.G. Bakhita a cui sono devoto.
Fu cambiato tutto: di Radio Itaca Web non rimaneva praticamente nulla se non il mio entusiasmo e la voglia di continuare…Abbandonata, quindi, la pagina gratuita passai alla nuova Radio Bakhita. Ci appoggiamo al server gratuito di Caster.fm, mi dotai di una regia automatica e trasformai i miei numerosi cd in mp3 creando un archivio musicale notevole.
In apposita pagina del sito, gestito dal “Cas Bakhita”, presentammo la Radio ed inserimmo un link per poter connettersi con l’emittente. Inoltre, sulla pagina della Radio, è presente una stringa cliccando sulla quale è possibile dare un voto all’emittente: il sito in questione (il primo semi-professionale) è www.radiobakhita.caster.fm ancora attivo e funzionante, attraverso il quale si può interagire con la radio.
Furono, contestualmente, create delle pagine facebook dedicate alla Radio ed all’ associazione “Bakhita” con lo scopo di far conoscere ad amici e conoscenti occasionali la Radio e l’Associazione. Sulla pagina facebook di Radio Bakhita è stato inserito un player per cui, collegandosi alla pagina, è possibile ascoltare la radio restando collegati con i propri amici. Infine, è stato affittato un servizio di hosting e creato un nuovo sito Web (il presente) attraverso il quale è possibile ascoltare la Radio con maggiore stabilità.
Se mi avete letto fin qui mi auguro di avervi come ascoltatori per il futuro e di supportarmi con il vostro aiuto in questa avventura che dura ormai da tanti anni e sarebbe bello poter continuare….